TARGHETTA O MICROCHIP?

09.10.2025

Qui, in questa foto, mi vedi con Machi — un piccolo cane incontrato per caso, mentre vagava da solo.

Ero in giro con il mio Zampa, quando all'improvviso è arrivato lui: trotterellando, con il tartufo incollato al terreno. Cercava qualcosa... forse altri animali? O la strada di casa? Chissà.

Mentre tengo d'occhio Zampa, controllo anche il piccoletto. Chiedo a una signora che stava sbattendo il tappeto se lo conoscesse: niente. Lo stesso con un signore che stava salendo in macchina.

Zampa non mostra segni di insofferenza, così decido di provare ad avvicinarmi. All'inizio Machi è diffidente — giustamente — ma con un po' di calma e dolcezza riesco a fargli annusare la mano.

Gli offro un bocconcino (rifiutato con eleganza 😅) e continuo a parlargli, come mio solito. Si rilassa, si avvicina... e finalmente vedo che ha la targhetta!

Benissimoooo!

Chiamo subito il numero. Dopo vari tentativi, risponde una signora: spaventata, urla "Come?! Machi in strada?? Com'è possibile?! Arrivo subito!".

Poco dopo, una macchina bianca frena vicino a noi. Scende una signora, visibilmente sollevata.

Machi è a casa!

In questo caso, la targhetta ci ha salvati. Se non l'avesse avuta — e se io non avessi avuto tempo o mezzi per portarlo dal veterinario a leggere il microchip — la storia sarebbe andata diversamente.

Morale? Entrambi gli strumenti sono fondamentali: il microchip è obbligatorio e importante, ma la medaglietta è immediata e pratica.

In situazioni come questa, fa davvero la differenza.